mercoledì 10 settembre 2014

Il Mitreo di Vulci (VT).

La maremma castrense, offre a chi lo visita una sensazione di continue sovrapposizioni dovute all'attività umana,che nel corso della storia si sono succedute le une alle altre e che hanno riguardato il paesaggio, le architetture, le attività umane e quindi anche le religioni ed i riti a loro connesse. Capita spesso di avvicinarsi a luoghi di culto che sorti su templi di epoca precedente li hanno inglobati, trasformati o cancellati insieme alle religioni che questi rappresentavano. In questo senso una eccezione è rappresentata dal Tempio di Mithra che  rinvenuto a Vulci dietro alla Domus del Criptoportico. Il tempio e la statua della divinità  vennero presumibilmente distrutti dai cristiani dopo l'editto di Teodosio del 380 d.C.

ricostruzione della statua di Mitrha
foto by canino.info
Il  tempietto conteneva due banconi, i podia, per gli adepti, sostenuti da sei archetti che aggiunti a quello dell'altare raggiungevano il numero sette che equivaleva ai gradi di iniziazione di questa religione. Nel corso degli scavi vennero rinvenute statue del III secolo d.C. fra le quali due gruppi con Mithra tauroctono, una statua di Cautes ed una di Cautopates. 

il mitreo di Vulci
foto by canino.info
Il culto di Mitrha risalente al 1300 a.C., fù introdotto a Roma a partire dal I secolo d.C. dai pirati di Cilicia sconfitti e deportati da Pompeo ed in breve tempo si diffuse in gran parte dell'impero. Il mitraismo occidentale, avendo un carattere iniziatico e segreto determinò la costruzione di santuari ( mitrei ), ricavati sempre in ambienti sotterranei. Nel II-III secolo d.C., il mitraismo , senza diventare mai religione di stato, si diffuse oltre che tra le classi più modeste della società ( schiavi, liberti, operai, artigiani e piccoli commercianti ), anche tra quelle più elevate fino allo stesso imperatore.La religione presentava molte similitudini con il cristianesimo, quali la nascita dal ventre di una vergine in una grotta il 25 dicembre  giorno del solstizio d'inverno, l'abbandono del mondo a 33 anni dopo essersi reincarnato, il miracolo di Mitrha che fà scaturire l'acqua da una roccia come Mosè o San Pietro, il parallelismo tra le lustrazioni ed il battesimo e la resurrezione dei morti nel giorno del giudizio. Altre similitudini riguardavano il ruolo del Pater ( il più alto grado paragonabile al prete cristiano ),che  indossava abiti rossi come i cardinali, aveva un bastone ricurvo ( la mitrha ) e celebrava un rito simile all'eucarestia.
Tutto ciò determinò   una aspra lotta tra cristiani e mitraici, che portò ad alterne vicende quali l'editto di Costantino del 313 d.C. favorevole ai cristiani, la posizione di Giuliano l'Apostata ( 361-363 d.C.) che permise la ripresa del culto di Mitrha, fino alla vittoria di Teodosio su Eugenio e l'affermazione  definitiva della religione cristiana sul paganesimo e quindi sul mitraismo.

ricostruzione di un rito mitraico
foto by canini.info
Il mitraismo sopravvisse ancora per poco nella periferia dell'impero mentre a Roma, sopra i mitrei distrutti e saccheggiati, vennero erette chiese e basiliche. In questo senso è interessante visitare il tempio di Vulci che non essendo stato cancellato da successive edificazioni lascia al visitatore l'idea di come fossero costruiti i mitrei e di come vi  venissero celebrati i riti.




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